La Storia
La Storia di Cascina S. Vincenzo


Cascina S. Vincenzo è una delle costruzioni storiche di Concorezzo. Si tratta della tipica corte lombarda costituita da una serie di costruzioni, abitative e rurali che delimitano un cortile interno.
Il proprietario Giordano Meani, desiderando che la struttura venisse utilizzata con una finalità sociale e in favore di situazioni di disagio, dopo aver provveduto a importanti lavori di restauro per il recupero del corpo centrale, dei corpi laterali e del fienile ormai semidistrutti, nel 1992 la concede per ospitare i malati terminali di AIDS.
Cascina S. Vincenzo viene quindi data in comodato d’uso a P. Riccardo dell’ordine dei Camilliani. Per una decina di anni e in attesa di trovare una diversa sistemazione più consona a tale finalità, diviene un importante luogo dove la carità cristiana diviene concretezza.
Nel 1994 viene formalizzata la donazione di Cascina S. Vincenzo a Caritas Ambrosiana.


L’allora direttore di Caritas Don Virginio Colmegna riceve in donazione da Giordano Meani il corpo abitativo della struttura costituito dal corpo centrale e dalle due ali laterali, dalla parte di corte da essa delimitata e da una porzione di terreno sul lato nord.
Nel 2002, concretizzatosi l’obiettivo di ottenere una nuova struttura, il centro per malati terminali di AIDS si trasferisce.
Da allora vengono proposti a Caritas Ambrosiana diversi progetti per l’uso di Cascina S. Vincenzo che tuttavia non si sono concretizzati.
Da un paio d’anni è in discussione il progetto che viene presentato di seguito e che è curato da alcune famiglie che fanno riferimento alla associazione Mondo Comunità e Famiglia.